di Nishandeva Kaur (Maria Cristina Rosini)
Salve a tutti 🙂
La lista delle descrizioni sulle nostre amate pietre continua ad allungarsi: la pietra di cui vorrei parlarvi oggi era già molto in uso in passato, incastonata nei gioielli delle nostre nonne. Sto parlando dell’amata Onice nera.
Spesso quando si parla di Cristalloterapia, si tende a prediligere pietre luminose o quantomeno legate ai chakra alti, quando invece sappiamo che all’interno dell’individuo esiste un dualismo dove non può esserci luce senza ombra e viceversa.
L’Onice nera è una pietra di origine vulcanica e di un bel colore nero intenso, che se non colorata artificialmente presenta delle striature bianche luminose.
È una pietra misteriosa e, secondo le leggende del passato, le venivano attribuite proprietà divinatorie e magiche, tanto da venir soprannominata “la pietra delle Streghe“: la sua peculiarità era infatti la capacità di sviluppare la magia e dominare i demoni.
Durante gli anni ha assunto significati contrastanti: da una parte era considerata una pietra protettiva e come schermo per le energie negative; dall’altra era vista come una pietra nefasta e pericolosa. A me piace pensare che non ci sia nessuna pietra con tali caratteristiche poiché, come ogni essere creato dalla Natura, ogni cristallo racchiude in sé la perfezione.
In Cristalloterapia l’Onice nera entra in vibrazione con le energie corporee accrescendone l’intensità e la forza. Come tutte le pietre nere, è una pietra da usare quando si entra in ambienti sovraccarichi di negatività, perché protegge e soprattutto fortifica la persona aiutandola a rimanere ben centrata e radicata a terra, senza venir influenzata dai giudizi altrui; per questo è molto indicata per ogni tipo di lavoro sul primo chakra.
A livello fisico l’Onice nera rafforza tutto il sistema immunitario ed è considerata la pietra migliore da usare in caso di infiammazioni dell’orecchio.
Una raccomandazione però è d’obbligo: essendo una pietra molto potente, è preferibile indossarla incastonata in un anello o in un bracciale, usata come cavigliera oppure in una tasca; questo per far sì che rimanga a contatto con i chakra bassi: le sue frequenze scure molto forti, infatti, possono andare in conflitto con i chakra alti creando uno squilibrio. È sconsigliato quindi usare l’Onice nera come ciondolo da appendere al collo.
Per quanto riguarda la pulizia della pietra, il mio consiglio è di lasciarla sotto l’acqua corrente per qualche minuto: in questo modo la vostra Onice tornerà più luminosa e pura che mai.
Arrivederci alla prossima pietra!

Mi chiamo Maria Cristina Rosini e sono nata a Roma il 18/10/1967. Da sempre amante dell’arte in tutte le sue forme, nel 2003 inizio da autodidatta a realizzare semplice bigiotteria con perline, fino ad arrivare nel 2007, dopo numerosi corsi, alla realizzazione di alta bigiotteria con cristalli Swarovski e componenti in argento. Nel 2011 mi avvicino all’Hatha Yoga e nel giugno 2012 apprendo la tecnica del Kundalini Kriya Yoga di Mahavatar Babaji. Nel 2012 conseguo l’attestato di Hot Stone Massage ed inizio a relazionarmi alle pietre in un senso più profondo, quello della Cristalloterapia, dapprima con la lettura di diversi libri – tra cui quelli di Gienger e Raphaell – poi partecipando ai corsi di I e II Livello della “Prima Accademia dei Cristalli e delle Scienze di Luce” di Fufi Sonnino, conseguendo nel 2013 il Master in “Utilizzo dei Cristalli nel Campo Eterico Umano”. Sono Operatrice Reiki di I e II Livello nel Metodo Usui. A maggio 2016 ho partecipato al Seminario di Numerologia Tantrica tenuto da Jagat Kaur. Da novembre 2016 realizzo dei Japamala in pietre naturali su richiesta, tenendo conto della Numerologia Tantrica e delle effettive necessità della persona. I Cristalli vengono purificati usando un trattamento adatto ad ogni tipo di pietra, recitando un mantra e creando uno spazio sacro.